Bauman E Gli Effetti Della Globalizzazione

Bauman e gli effetti della globalizzazione

La globalizzazione è un processo che rende interconnesse tra loro le economie nazionali con l’obiettivo di creare un mercato unico mondiale generando però una convergenza culturale e un cambiamento profondo a livello economico, politico e sociale.

C’era una volta la globalizzazione, la promessa di tutti i politici e di tutti gli economisti di riuscire finalmente a vivere in un mondo più giusto, più egalitario. Con la globalizzazione le multinazionali avrebbero potuto offrire un lavoro ai popoli più poveri diminuendo il divario economico esistente. Il terzo e il quarto mondo non sarebbero più esistiti e, attraverso le nuove tecnologie, il mondo sarebbe diventato sempre più piccolo e saremmo divenuti “fratelli” vivendo tutti nello stesso e unico villaggio globale.

Questa favola, che poteva essere tranquillamente raccontata ai propri figli prima di andare a dormire, come è cambiata oggi?

Oggi vediamo che proprio quei processi che dovevano rendere il mondo un posto più “equo”, avvicinando quei mondi distanti, stanno invece distanziando ancora di più queste realtà, arrivando perfino a definire i contesti più lontani dal benessere non come “poveri”, ma bensì come “impoveriti” perché mantenuti strategicamente nella miseria.

Le distanze sono state ridotte solo in determinati contesti, cioè in settori trasversali che, prescindendo dai confini geografici, disegnano nuovi confini fra gli esseri umani in base a due criteri: ricchezza e potere. I popoli che non godono di queste “caratteristiche” sono relegati in una dimensione sempre più lontana, sempre più reietta, e quindi sempre più invisibile. I processi di globalizzazione ridistribuiscono privilegi e privazioni di diritti, ricchezze e povertà, risorse e impotenza, potere e mancanza di potere, libertà e vincoli. Oggi si svolge sotto i nostri occhi un processo globale di stratificazione, che determina una nuova gerarchia socio-culturale su scala planetaria: ¼ della...